Il tecnico del Guangzhou Evergrande parla del suo futuro: «In Italia ho fatto ciò che dovevo. Accetterei la panchina della nazionale cinese. Del Piero? Unico»
ROMA - In Italia giura che non tornerà più ad allenare, e per il suo futuro non esclude la panchina della nazionale cinese. Marcello Lippi inizia l'anno con un'intervista a tutto campo ai microfoni di Sky Sport 24, parlando naturalmente di Juventus e Antonio Conte, ma anche di Del Piero e da ex ct azzurro anche di Balotelli. È categorico quando esclude il suo ritorno in Italia. "Qui ormai ho un marchio... dove vado mi dicono 'juventino qua, juventino là" dice. Sulla Juve e Conte: "È ritornata la solita Juventus, la squadra di grande motivazione, determinazione e fame di vittoria. È come la Juve di Lippi, di Trapattoni, di Capello.. È come la Juve vincente. Conte ha dimostrato di avere una "juventinità". Lui ce l'ha, è stato il capitano di una delle grandi Juventus, è stato un esempio sul campo. È stato bravo anche a trasmettere i principi tecnico-tattici, perchè questa Juve non è solo cuore, determinazione e grinta, ma anche organizzazione di gioco. Buffon è tornato a essere un fuoriclasse dopo l'infortunio, l'acquisto di Pirlo è stato determinante e poi l'esplosione definitiva di alcuni giocatori come Marchisio e Chiellini".
«CT DELLA CINA? MI PIACEREBBE» - Uno come Del Piero, per Lippi, "è qualcosa di più" nella storia bianconera di giocatori come Vialli e Zidane, perciò il suo addio è stato più doloroso, "ma credo che i tifosi se ne siano fatti una ragione. Del Piero avrebbe voluto finire alla Juventus ma ha fatto quello che voleva, un'esperienza completamente diversa". Quanto a un futuro come ct della Cina: "Credo che sia nei loro pensieri, perchè no" dice il tecnico del Guangzhou Evergrande campione. Nel suo futuro, quindi, non c'è un ritorno in Italia: "L'Italia è la mia nazione, ho nostalgia degli amici, della famiglia, di tutto quello a cui sono legato, ma il lavoro che dovevo fare in Italia l'ho già fatto". Nella sua nazionale uno come Balotelli non aveva spazio e Lippi spiega il perchè: "Non lo ritenevo meritevole di essere convocato in Nazionale tre anni fa perchè non giocava nella sua squadra, lo mettevano in castigo, andava in Under 21 e faceva casino. Quindi perchè doveva essere premiato? Era questo il mio intendimento. Ma è un giocatore che farà il futuro della nazionale".
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Lippi: «E' tornata la Juve. Conte determinante»
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