ENTUSIASMO - Un risultato il tenente Pioli lo ha già ottenuto, perché la Lazio ha ritrovato l'amore e l'affetto dei suoi sostenitori. Non è poco ricordando il deserto della stagione scorsa all'Olimpico e le contestazioni durate sino alla fine di luglio. La squadra biancoceleste è rientrata sabato sera da Cagliari con un volo di linea Alitalia su cui erano saliti un centinaio di tifosi, più il boemo Zeman che rientrava a Roma per la Pasqua. I fans biancocelesti s'erano fatti sentire al Sant'Elia, hanno intonato cori da stadio all'aeroporto di Elmas e quando l'aereo è atterrato a Fiumicino. Applausi per Pioli, per Klose, per Felipe Anderson, per Mauri e per tutta la squadra. Un entusiasmo simile in casa Lazio non si respirava da tempo. Questa energia e la spensieratezza dei giocatori, che potranno vivere la volata con la Roma senza le stesse pressioni, si possono trasformare in una spinta supplementare per affrontare le ultime nove di campionato. La prevendita per l'Empoli era arrivata sabato pomeriggio a 12.500 biglietti venduti e sino a domani si potranno acquistare i tagliandi di Curve e Distinti al prezzo scontato di 14 euro. Pioli e la squadra sperano di ritrovare all'Olimpico almeno 40 mila spettatori come era successo prima della sosta con il Verona. Serve il sostegno dei tifosi per centrare l'ottava vittoria.
TALENTO - Nel finale di campionato Pioli potrà sfruttare anche la crescita esponenziale e la rabbia di Keita. Lo spagnolo è stato decisivo al Sant'Elia, ha provocato due rigori e l'espulsione di Diakitè. Ha inseguito ferocemente (senza trovarlo) il suo primo gol in campionato, negato da un salvataggio sulla linea di Balzano. Gli manca solo la rete. Dal punto di vista del rendimento e della personalità, Keita è tornato al top. Era stato decisivo il suo ingresso a Torino nel posticipo del 16 marzo, aveva sorretto la Lazio nella trasferta di Reggio Emilia con il Sassuolo, quando era stato sganciato nel blocco dei titolari, ha cambiato la partita a Cagliari. Sta imparando a muoversi da prima punta, attacca la profondità e il suo movimento ha l'effetto di aprire gli spazi per il suo amico Felipe Anderson. Quando entra Keita, il brasiliano diventa imprendibile. Lo dice il campo: lo spagnolo in questo momento sta bene, fa la differenza e sembra il più in forma degli attaccanti. La concorrenza aiuta e l'imbarazzo della scelta sta diventando la forza della Lazio, che ogni domenica riesce a portare in copertina un protagonista diverso. Toccherà a Pioli indovinare, di partita in partita, gli interpreti migliori. Dispone di un organico ricchissimo. A Cagliari in panchina aveva Cataldi, Lulic, Ledesma e Onazi. Radu, Djordjevic e Gentiletti figuravano nella lista degli infortunati. Ecco perché la Lazio da Champions non può essere considerata una sorpresa. In una stagione senza impegni europei è semplicemente in linea con i suoi valori, tirati fuori da un grande allenatore come Pioli. Non è un caso. Lotito è tornato a vincere nell'anno in cui ha speso più soldi e ha allestito la squadra più forte da quando è diventato presidente.
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