Due vittorie casalinghe a testa nelle precedenti sfide, ma si sono sempre qualificati i bianconeri
ROMA - Celtic contro Juventus, un incontro ravvicinato iniziato dalla stessa parte della barricata tifosa. I lettori meno giovani lo ricorderanno. Era un mondo ancora in bianco e nero, televisivamente parlando, quel 25 maggio del 1967. Molti tifosi juventini si misero davanti alla tv sperando che i biancoverdi del Celtic, la squadra che giocava con maglie a strisce orizzontali che parevano "rubate" al rugby, riuscisse a non far vincere la Coppa dei Campioni all'Inter. Anche quell'anno la lotta scudetto era tra Inter e Juve e finì trionfalmente per i colori bianconeri. A Lisbona l'Inter perse la finale nonostante il fulmineo vantaggio (rigore di Mazzola al 3', nella ripresa il sorpasso scozzese con Gemmell e Chalmers, gol decisivo a 6 minuti dalla fine). Pochi giorni dopo anche la Juventus effettuò il sorpasso scudetto sui C nerazzurri, battuti a Mantova, complice la "papera" di Sarti. Nonostante la lunga militanza europea di Juventus e Celtic, il destino ha fatto incrociare le due squadre soltanto due volte. Il bilancio è in parità per quanto riguarda i risultati: due vittorie per parte, nessun pareggio, 8-7 i gol per i torinesi. Finora si è sempre imposto chi giocava in casa. Però si è sempre qualificata la Juventus.
LA PRIMA VOLTA - Il primo duello avvenne trentadue anni fa, nel 1981, Coppa Campioni ad eliminazione diretta. Era una grande Juve quella, con Trapattoni in panchina, 19 scudetti alle spalle ed un futuro che avrebbe portato molti bianconeri a vincere i Mondiali l'anno dopo con la Nazionale di Bearzot. Partita sbloccata e decisa nel secondo tempo, un azione confusa che si conclude con una sfortunata ed involontaria autorete del compianto Gaetano Scirea. La Juve mette in cassaforte la qualificazione nei primi 45 minuti della gara di ritorno. Al Comunale è 2-0 con gol di Virdis e Bettega.
RIGORI CONTESTATI - Per vent'anni Juve e Celtic procedono ognuna per la sua strada, fino al 2001. La Coppa Campioni è diventata Champions League e le due formazioni sono unite dal sorteggio: Juventus, Celtic, Rosenborg e Porto nel girone eliminatorio. E' la Juve di Lippi, a metà settembre non ancora a pieno regime. Una doppietta di Trezeguet illude che sia una serata senza troppi patemi, ma Petrov e Larsson su rigore (dubbio) firmano la rimonta, dopo che Davids si è fatto espellere per doppia ammonizione. All'ultimo minuto l'arbitro tedesco Krug ravvede gli estremi per un altro rigore, anche questo molto contestato. Amoruso lo trasforma e il Celtic è domato (3-2). Quando si riaffrontano, nell'ultimo turno, la Juve è già promossa col primo posto ed il Celtic già eliminato perchè si è fatto battere dal Rosenborg. Tra i pali c'è l'uruguagio Carini al posto di Buffon e dopo il vantaggio di Del Piero, matura il 4-3 per i biancoverdi, con le doppiette di Trezeguet e Sutton, i gol di Valgaeren e Larsson. Chi crede nella scaramanzia vorrebbero vedere la Juve, stasera, indossare la maglia fucsia talismano. Quella volta infatti la Juventus giocò in nero, l'identico colore della seconda divisa juventina di questa stagione. La rockstar Rod Stewart confida perciò di versare anche stasera lacrime di commossa gioia, come fece lo scorso novembre, quando nella notte di festa per i 125 anni del Celtic, i biancoverdi sconfissero il Barcellona.
Leandro De Sanctis
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