Giocherà Neto al posto di Viviano. Probabile anche il debutto da titolare di Hegazy
FIRENZE - Vigilia di Coppa Italia sotto il diluvio per la Fiorentina. Il campo del Franchi, che domenica ha ospitato Italia-Australia di Coppa Italia, per ora è allagato. Vincenzo Montella comincia a parlare della Coppa e della Juve Stabia.
La Fiorentina non vince un trofeo, proprio la Coppa Italia, dal 2001 con Mancini in panchina.
«Teniamo alla coppa, anche perché potrebbe risultare comoda... Questa è una partita che vorremmo vincere per andare avanti»
Tre infortuni pesanti, Aquilani, Jovetic e Toni. E' emergenza?
«Emergenza no, non mi sento di dirlo, si tratta di tre giocatori importanti, di spessore, non solo tecnicamente; sono fuori per situazioni diverse, cose lieve per tutt'e tre. Jovetic ha cercato con grande generosità di recuperare, sul piano muscolare era guarito, poi ci sono stati dei sovraccarichi in altre parti del corpo. E' una zona molto delicata, sarebbe da sciocchi rischiare anche l'un per cento, sarebbe poco intelligente. Mi riferisco alla partita di domani, per domenica ne riparleremo sabato».
Ci saranno delle chances per chi ha giocato meno?
«Chi sta giocando meno ha comunque grandi stimoli, l'ho visto anche ieri in un allenamento con valore superiore alla gara. Alcuni di loro, o per modulo o per il rendimento degli altri, hanno giocato meno di quanto si poteva immaginare».
Perché Della Rocca entra ed esce dalle convocazioni?
«Da parte sua c'è grande disponibilità, mi dispiace da allenatore, fra l'altro l'ho scelto. La mia stima nei suoi confronti è totale, ma in qualche modo lo sto penalizzando. Non mi ha deluso in allenamento, il suo comportamento è eccezionale».
E' soddisfatto dei risultati di ieri, di Inter e Napoli?
«Noi dobbiamo guardare poco gli avversari, lo dico con grande serietà, il primo obiettivo è entrare in Europa senza preliminari».
Contro la Juve Stabia saranno titolari El Hamdauoi e Hegazy?
«Hegazy sembra che abbia grandi prospettive, si adatta velocemente, ha avuto meno spazio di quanto avrei voluto dargli. El Hamdauoi lo stesso. La scorsa settimana aveva avuto la febbre, per questo l'ho lasciato come ultimo cambiato. Se non avesse tenuto 50', avrei dovuto fare tre sostituzioni. Per domani è pronto».
Scelta del portiere: giocherà Neto in Coppa Italia?
«A me non piace dire primo portiere o secondo portiere. Neto ha dimostrato il suo valore e avrà la sua possibilità, domani lo farò giocare».
Capitolo Viviano: è un tifoso viola, ma molti fiorentini non gli perdonano due o tre errori, come a Napoli e a Torino. Può diventare un problema per lui che è fiorentino doc? Lo vede tranquillo? Vuole difenderlo?
«Non c'è bisogno di difenderlo, capirà dalla formazione che ha la mia stima. Fa parte del nostro mestiere accettare le critiche a volte esagerate, lui deve cercare di migliorarsi come tutti senza farsi condizionare dagli espisodi. Si può migliorare tutti».
E' soddisfatto da Mati Fernandez?
«E' un giocatore che ha grandi potenzialità, che ricopre diversi ruoli, a Milano contro l'Inter ha fatto una grande partita; può giocare anche da interno; a volte è un po' timido, potrebbe osare di più, mi auguro che si sblocchi prima possibile sotto questo aspetto».
Dopo la partita di rugby, ha visto il terreno di gioco?
«In questo momento è allagato. Non credo che il rugby lo abbia rovinato molto, vediamo se riuscirà ad asciugare».
Segue i giovani viola della Juve Stabia?
«Sì, sono tutt'e tre (Acosty, Seculin e Agey, ndr) molto bravi. Acosty è venuto con noi in ritiro, li seguiamo».
Castellamare è vicino al suo paese di nascita?
«Sì, abbastanza. A Castellammare, quando giocavo in Serie C, ho segnato il gol più bello della mia carriera».
Come definirebbe Cuadrado?
«E' un esterno, un giocatore moderno, fa tutt'e due le fasi, alcune volte può sbagliare qualcosa tatticamente; può occupare anche altri ruoli».
Lei ha sempre una calma olimpica, non si arrabbia mai...
«E' per la stanchezza»
...Ma non si arrabbia nemmeno quando sente dire che la sua squadra è stata fortunata? (Riferimento a Ventura dopo Torino-Fiorentina 2-2).
«Ognuno vede le partite a modo suo. Io non mi sono sentito fortunato contro il Torino; c'è stata la forza di reazione perché siamo andato due volte in svantaggio, e questa è una virtù, un merito».
Sta allenando la sua squadra anche a subire certe critiche?
«Salendo in classifica non è che si diventa antipatici, ma le responsabilità aumentano e ti devi adattare. Se siamo lassù è perché ci siamo arrivati con merito»
Alberto Polverosi