Il ct della Francia: «In bianconero crescerà bene. La Juve? In Europa è più dura che in Italia ma i bianconeri hanno ritrovato il loro posto. Conte? Un guerriero»
MILANO - Il ct della nazionale francese Didier Deschamps ha parlato oggi ai microfoni di Sky Sport24 HD. Tanti i temi toccati dal transalpino: Juve, Pogba, la Serie A, la Champions League, il calcio francese e quello italiano, Conte, Del Piero, Zeman, sono tutti argomenti sui quali Deschamps ha detto la sua, restituendo un po' di smalto al nostro bistrattato calcio e spiegando i motivi di una crisi e le possibili soluzioni.
Zeman dà pepe al campionato?
Sono storie vecchie, ormai bisogna avere un minimo di rispetto per tutti. Zeman fa la sua strada con la Roma, non serve a niente ritornare indietro.
Del Piero al Sidney.
E' una scelta sua, ha dato tanto alla Juve, è un'esperienza al di là del calcio, personale e di famiglia. Credo abbia fatto la scelta giusta sul momento.
Calcioscommesse.
Oggi c'è questo rischio con le scommesse, si può scommettere su tutto. Ormai le scommesse fanno parte del calcio e il rischio è più elevato, le leggi devono essere più definite e più rigide per limitare questo rischio.
Il cammino della Juventus in Champions.
E' sempre più difficile a livello europeo: sono usciti dalla sfida con Napoli, ma anche Barcellona e Manchester hanno fatto fatica. A livello nazionale è dura ma a livello europeo lo è anche di più.
Addio alla Juventus.
Ho fatto un errore. Ormai è passato del tempo, ma se potessi tornare indietro sicuramente farei una cosa diversa. Allenare un'altra squadra? Perché no, non si sa mai.
Conte.
Non lo conosco come allenatore, ma come persona ho passato tanto tempo con lui. È un guerriero, gli piace lottare, ha questo spirito di vincitore, ha trasmesso questa mentalità ai giocatori che non la avevano, ha fatto ottime cose. La serie positiva della Juve in campionato è qualcosa di straordinario.
Italia-Francia.
L'Italia fa parte della mia vita, mi fa piacere riparlare in italiano e mi fa piacere tornare per quello che mi ha dato l'Italia e la Juve in particolare. L'immagine che rimane in Francia della squadra italiana, al di là dei giocatori, è la faccia di due giocatori come Pirlo e Gigi Buffon che ascoltano l'inno prima della partita, si vede che rappresentano il loro paese.
La Juventus di oggi.
Ha ritrovato il suo posto, credo che la Juve avesse bisogno di tornare in alto sia in campionato che a livello europeo. Penso che il calcio abbia bisogno della Juve. Ha delle qualità che mi sembrano superiori alle altre, anche se il Napoli ha fatto un buon inizio, ha qualità, si è rinforzato con giocatori importanti. C'è un nuovo stadio con un ambiente caldo, la squadra sente i tifosi vicini.
Niang e Pogba.
Niang è giovane, ma ha delle qualità. Quello che è successo con l'Under 21 è una cosa assurda, ora non ci voglio pensare, ci sarà una commissione che prenderà delle decisioni importanti. E' un disastro fuori dal campo. Pogba è ancora giovane, non è neanche nell'Under 21, ha bisogno di un po' di tempo, lo seguo, per la nazionale c'è ancora un po' di strada, ma alla Juve è già in un posto dove può crescere bene.
Giocatori francesi in Serie A.
Negli anni 2000, se un giocatore poteva giocare in Italia non si guardava intorno. Se oggi uno deve scegliere tra una squadra inglese, spagnola o italiana va piuttosto in Inghilterra e Spagna. In Francia non ci sono le esigenze che ci sono in Inghilterra, in Spagna o Italia, dove anche se pareggi è un problema. Abbiamo tanti giocatori francesi in giro per l'Europa, ma non in squadre di alto livello.
Paragone Italia-Francia.
L'Italia, a differenza della Francia, è nell'élite del calcio europeo.